Gioco d’azzardo il centro destra frena….

Il centrodestra frena. E sarà ritirato l’emendamento sulle slot machine, presentato con un blitz durante la discussione del provvedimento collegato alla finanziaria a Palazzo Lascaris. Una mossa “notturna” che aveva mandato sulle barricate le opposizioni e costretto il presidente Alberto Cirio a un lungo confronto ieri nel pomeriggio. Oggi la proposta all’opposizione: sparisce l’emendamento che smonta di fatto la legge della legislatura Chiamparino che pone paletti e regole rigide sull’installazione delle macchinette, compreso un “distanziometro” tra le postazioni del gioco d’azzardo e i luoghi sensibili, come chiese, scuole, ospedali e centri anziani. Uno stop solo temporaneo: la modifica della legge contro il gioco d’azzardo fa infatti parte del programma elettorale del centrodestra e la giunta rinnova l’impegno di voler approvare un nuovo provvedimento entro l’estate, ma a partire dal progetto di legge già depositato in commissione, rinunciando alla forzatura delle ultime ore.

Era stata la Lega, insieme ad alcuni esponenti di Forza Italia, a presentare l’emendamento, lunedì sera, pochi minuti prima della riunione tra i capigruppo per l’organizzazione dei lavori dell’aula. Pd, Movimento 5 stelle, Leu, Moderati e lista Monviso avevano bollato quello della maggioranza come un “colpo di mano”, chiedendo lo stop alla discussione e un confronto con il presidente Cirio. Che ora ha proposto la mediazione. 

Anche nella maggioranza, infatti, ci sono stati frizioni sulla scelta del metodo – un emendamento all’interno di un provvedimento omnibus – e dei tempi. Fratelli d’Italia, con l’assessore Maurizio Marrone, pur condividendo la necessità di cambiare la norma, aveva pubblicamente espresso “perplessità” sul blitz degli alleati leghisti, annunciando l’intenzione del suo gruppo – quattro consiglieri – di non partecipare al voto.  

Non solo, togliere alcuni paletti all’installazione delle slot machine, con un effetto di sanatoria per chi in questi anni non si era adeguato alla nuova norma – rischia di aprire una nuova ferita sociale proprio in un momento di crisi economica e di grande incertezza per le conseguenze della crisi del coronavirus sui bilanci famigliari. 

Dopo Libera e Gruppo Abele, scesi in campo in difesa della legge votata nel 2017 dal centrosinistra, si schierano ora anche l’Ordine degli psicologi e il movimento dei Focolari. “Chiediamo al Presidente Cirio e a tutta l’Assemblea Regionale di ascoltare l’appello nostro e di tanti, a cui uniamo quello del Movimento Slot Mob a puntare a soluzioni radicali per un settore che raccoglie in Italia 110 miliardi di euro all’anno, 6,5 in Piemonte, indici “del disagio profondo di una popolazione costretta a vivere la più grave crisi economica del dopoguerra, aggravata dalla pandemia da Covid 19» scrivono i focolarini in una nota chiedendo alla Regione di «non tornare indietro su una legge che è all’avanguardia e rappresenta una conquista di civiltà a suo tempo votata all’unanimità”.

© Riproduzione riservata 19 giugno 2020 Torino/la Repubblica.it

Lascia un commento